L’intolleranza al lattosio, è un disagio assai diffuso, che colpisce giovani e meno giovani e che spesso può causare stress nei soggetti che ne sono affetti.
Tuttavia, grazie alla costante ricerca e al conseguente sviluppo, le limitazioni alimentari sono notevolmente diminuite; si potrebbe dire, anzi, che siano state annullate dalla presenza di alimenti senza lattosio, che permettono ai soggetti intolleranti di non rinunciare a nulla, tanto meno alla qualità.
Intolleranza al lattosio: cause, sintomi e test
L’intolleranza al lattosio si concretizza nell’impossibilità a digerire il lattosio, causata dalla carenza dell’enzima lattasi. Questo, in situazioni normali, scioglie il legame glicosidico della molecola di lattosio in due zuccheri più piccoli, il galattosio ed il glucosio, consentendo il naturale assorbimento dalle pareti intestinali.
Le cause dell’intolleranza al lattosio possono essere dovute a due differenti condizioni:
- La prima, è causata da un deficit digestivo dovuto a difficoltà del rivestimento intestinale nello sciogliere la molecola di lattosio, insorge dopo i 21 anni ed raramente dovuta a cause genetiche.
- La seconda, geneticamente predefinita, insorge generalmente tra i 5 ed i 21 anni, ed è dovuta alla naturale perdita dell’enzima volto alla digestione del latte, tipica dello sviluppo.
I sintomi dell’intolleranza al lattosio sono simili negli adulti, nei neonati e nei bambini e sono principalmente problemi intestinali, dolori addominali e difficoltà nella digestione. In aggiunta a questi possono comparire non solo nausea, ma anche inappetenza.
L’intolleranza al lattosio non si manifesta in tutti i soggetti nella medesima forma: infatti, oltre alla quantità di derivati del latte ingeriti, è coinvolta anche la percentuale di questi componenti negli alimenti. Può accadere infatti che alcuni soggetti intolleranti al lattosio possano consumare senza conseguenze lo yogurt che contiene percentuali esigue di questi allergeni.
Un modo utilizzato per diagnosticare l'intolleranza al lattosio consiste nel rimuoverlo dalla dieta, tuttavia questa pratica non è molto sicura, poiché la scomparsa dei sintomi potrebbe essere data da altri fattori, magari da una lieve influenza.
Vi sono diverse pratiche cliniche per diagnosticare l’intolleranza al lattosio: nonostante questo, molte persone che si considerano intolleranti, non hanno mai svolto un test formale, e spesso non lo sono (a questo proposito alcuni studi clinici hanno rilevato come ben il 20% dei soggetti che si considerano intolleranti, in realtà non lo siano). Svolgere un test è importante non solo per evitare diagnosi di comodo - magari sottovalutando altre condizioni che potrebbero condurre all’insorgenza di medesimi sintomi - ma anche per comprendere quali alimenti controllare e sostituire con varianti senza lattosio.
Le principali modalità diagnostiche sono due: la prima è il test del glucosio nel sangue, in cui viene analizzato, tramite diversi prelievi svolti a seguito dell'assunzione di lattosio, se la percentuale di lattosio differisce dai livelli standard. La seconda, più invasiva, è la biopsia intestinale, attuata solamente in casi estremi e su suggerimento del medico curante.
Consigli per la dieta senza lattosio
Come è noto, il calcio è un minerale fondamentale per il corretto sviluppo delle ossa; assumerne una corretta quantità previene anche l’insorgenza di malattie come l'osteoporosi, che rendono le ossa più fragili.
A differenza di quanto si possa pensare, gli alimenti senza lattosio sono in grado di fornire il medesimo apporto di calcio degli altri prodotti. L’unica differenza risiede infatti nella modalità in cui la molecola del lattosio viene presentata: infatti in quelli “milk free” è sciolta per ovviare agli enzimi di cui gli intolleranti sono sprovvisti.
Ovviamente bisogna prestare attenzione a tutti i prodotti dell’industria casearia, quali: latte, yogurt, gelato, formaggio e molti altri. Questi alimenti infatti, non solo sono molto amati, ma costituiscono una parte importante della dieta mediterranea per cui eliminarli può essere un dispiacere ed anche un’importante perdita di nutrienti. Per chi conduce una dieta vegetariana, l’intolleranza al lattosio può essere un problema insormontabile.
Inoltre, gli alimenti, che necessariamente vanno utilizzati al posto dei convenzionali, sono:
- Latte senza lattosio
- yogurt senza lattosio
- gelato senza lattosio
- mozzarella senza lattosio
- burro senza lattosio
- panna senza lattosio
- besciamella senza lattosio
- ricotta senza lattosio
Per le intolleranze più gravi sarà inoltre necessario prestare attenzione alle etichette; anche se in minime percentuali, sono molti i prodotti che contengono lattosio, per esempio: pane, cereali, biscotti, insaccati, purè in scatola, budini, caramelle, cioccolato e margarina.
Infine, non molti sanno che i formaggi stagionati quali: grana, pecorino, fontina e parmigiano, non contengono lattosio.
Grazie all’estrema diffusione di questo disagio, gli alimenti senza lattosio hanno conosciuto un grande sviluppo, nonché un indiscusso aumento della qualità e del sapore. Fortunatamente, oggigiorno è sempre più facile acquistare questi alimenti, reperibili nei maggiori supermercati o online.
Lo sapevi che i formaggi stagionati quali: grana, pecorino, fontina e parmigiano, non contengono lattosio?