Margherite in cerca di sole

La loro comparsa è sinonimo di primavera; alla scoperta delle margherite...

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I loro capolini seguono i raggi e si chiudono di notte o con le nuvole   

 

Appartengono alla famiglia delle Composite (attualmente dette Asteraceae) e sono per lo più piante erbacee o arbustive: a seconda della specie variano il colore e la grandezza dei fiori e la forma delle foglie. La caratteristica comune dei capolini della margherita è di seguire lo spostamento del sole e di chiudersi invece durante le giornate nuvolose o piovose. Si prestano a essere coltivate tanto in giardino quanto in vaso, perché si adattano a tutti i terreni privi di ristagni: basta che siano poste in pieno sole. Unica accortezza, dovrete innaffiarle frequentemente nel periodo della fioritura e durante l'estate, soprattutto se sono coltivate in vaso. Bagnatele al mattino presto o alla sera, quando il sole è già tramontato. In piena stagione vegetativa,poi, offrite un aiuto alle vostre piante somministrando un po' di concime liquido mescolato all'acqua di irrigazione.

 

Le più comuni

La più comune margherita è quella bianca dei prati (Leucanthemum vulgare), che da bambini ci hanno insegnato a consultare come oracolo dell'amore, strappandone i petali a uno a uno per conoscere il responso. Abita di preferenza nei luoghi erbosi o ai limiti dei boschi, ma la si trova anche in ambienti diversi e fiorisce tra maggio ed agosto. Presenta la classica infiorescenza bianca con il bottone centrale giallo. È facile da coltivare perché non richiede alcuna cura, si dissemina autonomamente ed è eccellente per chi predilige il giardino naturale: essendo un po' ribelle, però, non si presta a essere coltivata in terrazzo. Anche Bellis perennis, la piccola margherita conosciuta con il nome di pratolina che da marzo a novembre rallegra anche i prati più tristi, non ama i vasi. Ma per fortuna sono state selezionate alcune cultivar ornamentali biennali a fiore stradoppio che si possono coltivare con successo anche nei contenitori su balconi e terrazzi. Seminatele da aprile a luglio per godere della fioritura la primavera dell'anno successivo. 

Un'altra margherita molto comune degna di grande interesse è Erigeron karvinskianus: si tratta di una specie molto invadente che forma densi cuscinetti alti circa 20 - 40 centimetri ricolmi di fiori che si insinuano di preferenza nelle crepe dei muri e sbocciano ininterrottamente da inizio primavera fino all'autunno inoltrato. Si integra bene in ogni tipo di paesaggio, giardino o terrazzo ed è facile che decida lei dove nascere e vegetare, in quanto si dissemina facilmente. Coltivatela in zone dove le temperature non scendono per lungo tempo sotto lo 0° C. In autunno, con coraggio, tagliate la vegetazione rasoterra per averla più bella e sana in primavera e nelle zone con clima più rigido, coprite con abbondante pacciamatura di foglie. Per moltiplicarla basta prelevare dalla pianta madre una porzione dotata di radici. Sarà compagna generosa e fedele anche del giardiniere più pigro: è infatti piuttosto resistente alla siccità. E in più, attira le farfalle in terrazzo e giardino. 

 

Quelle colorate

Tra le margherite più classiche si annovera anche Euryops pectinatus, una pianta perenne e sempreverde di origine sudafricana dal portamento arbustivo e dalle caratteristiche foglie pennate: produce ininterrottamente fiori da inizio primavera e nelle regioni a clima più mite anche durante tutto l'inverno. È così rustica e la sua coltivazione è così facile che spesso si utilizza nei giardini pubblici. Ifiori di questa specie sono tutti colorati di giallo. Cresce bene anche in vaso, dove forma un cespuglio tondo e compatto, è molto esigente in termini di sostanze nutritive, quindi concimatela con fertilizzanti organici a lunga durata come la cornunghia o a cessione controllata, da somministrare durante le fasi di sviluppo della pianta. Per agevolare la fioritura ricordate
di asportare i fiori appassiti con regolarità. 

Infine, vale la pena ricordare anche la margheritina azzurra Felicia amelloides e un'altra africana chiamata Osteospermum o dimorphoteca: entrambe hanno capolini variamente colorati dal bianco fino al rosa o lilla (ma possono anche essere giallo e arancio).

 

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