Cin cin e bollicine
Partiamo dalle bollicine, sicuramente le preferite dagli italiani quando c’è da far tintinnare i bicchieri nei momenti di festa. Se quello che fa per voi è uno spumante buono ma che non impegni, fresco, leggero e di facile beva, aromatico, fruttato, piacevole un po’ per tutti i palati, sicuramente quello che fa al caso vostro è il Prosecco veneto. Ottimo come aperitivo, se scegliete anche delle etichette un po’ più particolari potrete accompagnarlo a tutto pasto con piatti di pesce leggeri e non esageratamente elaborati. Franciacorta e Trentodoc, i due metodo - champenois italiani per
eccellenza, fanno salire un po’ l’asticella del prezzo e anche la complessità del bouquet aromatico, che va di pari passo con la degustazione. Queste zone sono i top per lo spumante made in Italy, scegliete l’etichetta o la cantina che più vi ispira di questi due territori vinicoli italiani, difficilmente resterete delusi.
Il cin cin lo riservate per il momento del dolce? Ricordate sempre la regola che con il dessert va abbinato un vino con un grado zuccherino che regga la pietanza, per cui se si tratta di bollicine si sceglierà un Moscato d’Asti o un Brachetto d’Acqui, se si preferisce qualcosa di fermo invece si ha a disposizione tutto il meraviglioso mondo dei vini Passiti, italiani e non. Un Torcolato, un Passito di Pantelleria, un Vin Santo toscano o un Vino
Santo Trentino (non confondeteli, sono due prodotti molto diversi
tra loro!).
Rossi festosi
Per voi il vino ha un solo colore, il rosso? Allora per brindare
a un'occasione speciale ci
vuole un Supertuscan come Sassicaia, Ornellaia & co. oppure un Brunello di Montalcino o un Amarone. Volendo provare l’emozione di qualcosa di nuovo, ecco tre suggerimenti tutti italiani: Primitivo di Manduria, grande vino carico di tutto il calore della Puglia, l’uvaggio sardo Surrau che mixa tre uve simbolo dell’isola (Cannonau, Carignano, Muristellu); oppure il molisano Tintilia, morbido e vellutato vitigno sconosciuto ai più.
Scelte chic in bianco
Se preferite i bianchi, certo anche qui c’è l’imbarazzo della scelta. Il Friuli e l’Alto Adige sono l’Alsazia italiana, patria di vini bianchi e sapidi, elegantissimi e pregiati. Uno dei vini bianchi più osannati d'Italia però, è un IGT dell’Umbria, ed è il Cervaro della Sala, uvaggio di Chardonnay e Grechetto. Tra i grandi, anche se meno conosciuto, c’è anche il Furore Bianco Fiorduva, profuma d'albicocca, di fiori di ginestra e di frutta esotica e a ogni sorso fa sentire il sole della costiera amalfitana dove è prodotto.
La vie en rose
La fête per voi è tutta una vie en rose, per dirla con un po’ di piglio parigino? E allora ricordate che i più blasonati vini rosati fermi del mondo vengono fatti in Provenza e se alla grandissima qualità volete aggiungere un tocco di glamour (a meno di 20 euro) scegliete Château Miraval, il rosato firmato da Angelina Jolie e Brad Pitt prodotto nella loro tenuta di Correns in collaborazione con il noto vigneron Marc Perrin. Almeno da lui non divorzieranno, si spera!
Qualsiasi vino sceglierete per le vostre feste, vi sarà utile ricordare ciò che scriveva Edmondo de Amicis: “Un bicchiere di vino aggiunge un sorriso all’amicizia e una scintilla all’amore”.
Barolo docg
Nome e Cognome Barolo Docg.
Residenza (Zona di produzione)
Il Barolo nasce nelle Langhe. Figlio prediletto di questo splendido angolo di Piemonte, il Barolo Docg viene prodotto nell’intero territorio dei Comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d'Alba e in parte dei territori dei comuni di Monforte d'Alba, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour, Diano d'Alba, Cherasco e Roddi.
Età Deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni, di cui minimo 2 in botti di rovere o di castagno. Il Barolo sottoposto a un periodo di invecchiamento non inferiore a 5 anni può portare la dizione "riserva".
Segni particolari Il Barolo si ottiene dalle uve di Nebbiolo delle sottovarietà Michet, Lampia e Rosé, come il Barbaresco Dogc. Il Nebbiolo si coltiva nella zona del Barolo da tempo immemorabile, ma è grazie alla caparbietà di Camillo Benso Conte di Cavour e di Giulia Colbert Falletti, ultima marchesa di Barolo, che si cominciò a produrre, a metà Ottocento, un vino ricco e armonioso destinato a diventare l'ambasciatore del Piemonte dei Savoia nelle corti d'Europa.
Note degustative Alla vista, il colore è rosso granato con riflessi aranciati. Al naso il bouquet è sicuramente complesso, ma dovrebbero sempre individuarsi sentori di viola e di noce moscata.
Esperienza di gusto In bocca, questo vino rivela il suo corpo importante asciutto, pieno, robusto, austero ma anche vellutato e armonico. Richiede un palato un po' esperto.
Abbinamenti con il cibo Piatti di carne importanti, come arrosti di carne rossa, brasati, cacciagione, selvaggina, cibi tartufati, formaggi a pasta dura e formaggi stagionati.
Temperatura di servizio 18 °C.
Si degusta dopo aver stappato la bottiglia almeno 2 ore prima della mescita.
il bicchiere giusto
Calice da Barolo (ballon).
"I vini per le occasioni speciali"
di Francesca Negri www.geishagourmet.com